Tavolo 19 esplora la visione della vita che si ha prima della morte, come se la si vedesse passare davanti agli occhi. Immagina di osservare questa vita dall’intimità di un buco della serratura nella città di Napoli, con una donna-marionetta che ride nel pianto, rappresentando un flusso inarrestabile di immagini personali.
Il progetto è un elogio all’ascolto del ricordo e alla riflessione su cosa accade prima della morte. Utilizza un video autobiografico di una donna-marionetta, simbolo dei presepi napoletani, per rivedere i ricordi e le contraddizioni della vita a Napoli.
L’idea nasce da una passeggiata sincera a Napoli, esplorando la malinconia e l’autenticità della città. La performance si concentra sul vissuto piuttosto che sul raccontato, cercando di svuotare il protagonismo per rivelare l’unione organica delle arti e il senso effimero dell’empatia. Il progetto cerca di rispondere a dove nasce l’empatia e come si può catturare l’attenzione su dettagli particolari della performance, promuovendo una visione circolare e solidale.