Gruppo teatrale Cronopios
Testo e Regia: Susanna Mannelli
Con: Susanna Mannelli
Luci: Matteo Culurgioni
Produzione Bötti du Shöggiu 2009
La trovarobe Jambe va in giro per il mondo a cercare cose vecchie da accomodare. Si presenta al pubblico trascinando un carretto zeppo di cianfrusaglie di ogni genere, in particolare bambole di tutte le misure. Racconta di quanto le piacciono le cose vecchie e rotte, perché le mani di tanta gente, di tutte le età, le hanno toccate lasciando ognuno un’emozione che diventerà storia da raccontare. Jambe ha un singolare e affettuoso rapporto con le bambole che accomoda; infatti, ogni volta che si ferma a riposare dal suo vagabondaggio, la più piccola, Sciupatina, le sale sulla spalla e le chiede la sua storia preferita, e lei, Jambe, la racconta cogliendo l’occasione di coinvolgere anche il pubblico. La storia che più ha “toccato” la piccola bambola è “Mani d’argento”, quella che nella trasposizione dei fratelli Grimm diventa la Fanciulla senza mani. Dal carretto cominciano ad uscire oggetti con i quali Jambe fa in modo che si materializzi la storia di una adolescente a cui il padre, sotto l’influsso del diavolo, taglia le mani. La ragazza vagabonderà a lungo e vivrà diverse avventure, fino a quando, conquistato l’amore, e per merito di personaggi magici, le ricresceranno le mani, prima di bambina poi di fanciulla infine di donna, e potrà finalmente “afferrare” la sua vita di regina. Ancora una volta una storia di tradizione in cui si ritrovano tutti gli stimoli di riflessione sul progetto evolutivo, realizzata con attori un po’ dimenticati come le bambole e i vecchi pupazzi che entrano in relazione diretta con l’unica attrice narrante, che si trova coinvolta nelle vicende magiche dei personaggi .
Tecniche usate: attore e figura.